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I preparati biodinamici da aggiungere al compost

Cosa trovi in questo articolo

Una guida per conoscere il metodo steineriano di inserimento dei preparati biodinamici da aggiungere al compost

Abbiamo visto che il compost è il prodotto finale ottenuto dalla decomposizione della materia organica e dalla sua ricomposizione in humus , attraverso un processo fermentativo attivato da microrganismi che scatenano benefiche reazioni biochimiche. Nella concezione steineriana, però, il compost così come si presenta sarebbe una massa brulicante di forze vitali disorganizzate tra loro quindi è necessario usare i preparati biodinamici per renderlo equilibrato. Per perfezionarlo e trasformare queste forze e le sostanze benefiche ottenute, Steiner ha previsto l’aggiunta di catalizzatori di reazioni biochimiche: i preparati biodinamici, detti da cumulo, che accelerano ed equilibrano il compost.

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IL COMPOST BIODINAMICO NELLA CONCEZIONE STEINERIANA

Il metodo biodinamico è la risposta al degrado del terreno agricolo attraverso il recupero di pratiche ecologiche e la ricerca dell’esaltazione delle forze vitali della natura. Steiner, ricordiamolo, non era un agronomo, piuttosto aveva applicato all’agricoltura i suoi principi spirituali ed esoterici e aveva stabilito che l’agricoltore per poter essere in grado di raccogliere l’energia degli influssi astrali da utilizzare nei campi, dovrebbe avere una conoscenza globale del pianeta e dei suoi rapporti con il cosmo. Secondo Steiner è necessario osservare la vita del nostro pianeta per potersi inserire all’interno della stessa, a partire dal microcosmo di un’azienda agricola. Per questa ragione i preparati biodinamici, che potenziano i processi vitali, dovrebbero essere elaborati attraverso le piante presenti nella zona da curare, perché solo in questo modo le stesse si integrano e si equilibrano nell’ecosistema.

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COSA SONO I PREPARATI BIODINAMICI

I preparati biodinamici sono otto elementi, tra sostanze e piante, che influiscono nelle dinamiche di accrescimento della pianta e che accanto al nome hanno un numero compreso tra 500 e 507. In base al principio steinerino che le forze all’interno delle piante e degli organi degli animali possono unirsi migliorando le risorse offerte dalla natura, per ottenere questi preparati si utilizzano una parte vegetale ed una animale maturate attraverso un ciclo della durata di un anno circa.

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QUALI SONO I PREPARATI BIODINAMICI

I preparati biodinamici sono principalmente di due tipologie:
– preparati da spruzzo, i cui effetti stimolano le forze della fertilià del suolo e la forza di maturazione e nutrizione delle piante. Questi sono il cornoletame 500 a base di letame bovino e il cornosilice 501 a base di quarzo macinato;
– preparati da compost, i cui elementi migliorano il fertilizzante organico. A questo gruppo appartengono i preparati dal 502 al 507, necessari per potenziare il nostro compost e che vedremo non si spruzzano come i primi ma sono compostati seguendo particolari condizioni ambientali.
– Vi sono, inoltre, preparati di nuova generazione: come ad esempio il fladen o preparato da fatta, un composto organico di origine animale perfezionato da Maria Thun con gusci d’uovo, basalto e preparati biodinamici da cumulo; ed essenze quali l’equiseto 508 che fornisce ulteriori strumenti operativi che affiancano l’agricoltore nel suo lavoro.

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I PREPARATI BIODINAMICI DA COMPOST:

I preparati da cumulo sono: achillea 502, camomilla 503, ortica 504, quercia 505, tarassaco 506 e valeriana 507 (l’unico allo stato liquido). Questi preparati, che necessitano di un ciclo annuale per potere maturare, si presentano come sostanze umico-colloidali, di colore scuro e di consistenza morbida e si preparano avvalendosi di parti di animali riempiti, interrati e dissotterrati in tempi e modi stabiliti. La filosofia di Steiner, infatti, si base sul concetto che le forze presenti nelle piante e negli organi animali combinati tra loro offrono alla natura la capacità di migliorarsi, sanarsi ed essere supportata nel corso dell’anno.

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COME INSERIRE I PREPARATI BIODINAMICI DA CUMULO NEL COMPOST

La fase preparatoria all’inoculo prevede la creazione di una buca preparata nel cumulo con l’aiuto di un bastone del diametro di circa 10 cm. A questo punto si potrà prelevare una piccola porzione di terra umida con la quale si preparerà una pallina, all’interno della quale si inseriranno circa 3 gr di preparato, che sarà inserita nella buca precedentemente preparata che solo ora potrà essere richiusa. L’inserimento dei preparati biodinamici all’interno del cumulo deve avvenire ad una distanza tra 20 cm e 1,5 metri lineari e ad una profondità di circa 50 cm. Il protocollo steineriano prevede l’inoculo dei preparati biodinamici in un ordine preciso: il preparato di ortica 504 si inserisce al centro, poi a seguire tutti gli altri. Dopo l’inoculo dei 5 preparati si potrà irrorare la buca, il cumulo e le immediate vicinanze di quest’ultimo con il preparato di valeriana 507, preventivamente dinamizzato per 20 minuti in acqua tiepida.

VALERIANA 507

ACHILLEA 502 | CAMOMILLA 503 | ORTICA 504 | QUERCIA 505 | TARASSACO 506

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AVVERTENTE SUL COMPOST BIODINAMICO

Il compost così preparato resterà nel terreno per 6-7 mesi o fino a quando non siano scomparse tutte le tracce di sostanze organiche non decomposte e rigirato completamente almeno tre volte, in particolare: quando si prepara, a distanza di quattro settimane e ancora dopo tre mesi dall’allestimento. Al termine del processo avremo un terriccio ricco di forze vitali, col quale potere concimare sia le piante che il terreno. Per evitare dispersioni del cumulo maturato questo deve essere coperto con un telo biodegradabile o con abbondante paglia, che unitamente al mantenimento di un giusto grado di umidità garantisce una buona conservazione. Le dosi nell’uso del compost così ottenuto va da 50 a 300 quintali/ha in base alla coltura e al terreno (quello sabbioso necessita di maggiori quantitativi). Per le orticole è bene fare il compost ogni anno mentre per i frutteti e le aromatiche è sufficiente farlo ogni 3 anni circa.

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Manuela Serio

Manuela Serio

Nata e cresciuta a Lecce, dopo il diploma di Perito Agrario si laurea in Scienze Politiche con una tesi in Diritto Agrario Comunitario sulla legislazione dei vini DOC provenzali, presso “l’Université de droit, Sofia Antipolis” di Nizza. Nel 2013 consegue il diploma di Sommelier e dal 2014 collabora con l’Accademia dei Georgofili, curando le attività relative all’Expo 2015. Decide quindi di andare a vivere a Montepulciano e contribuire alla gestione dell’azienda vitivinicola di famiglia ma anche di dedicarsi all’attività giornalistica nel settore agricolo ed enogastronomico e di wine taster and consultant per alcune strutture ricettive nel sud Salento. E’ un’appassionata di natura, agricoltura sostenibile, moto, cucina, tennis e vela.
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