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Il bergamotto l’agrume italiano ‘pero del signore’

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Oggi il bergamotto è coltivato anche in Costa d’Avorio, Argentina, Brasile ma la qualità dell’essenza ottenuta non è comparabile con quella dei bergamotti calabri

Il bergamotto, classificato come Citrus Bergamia Risso, è un agrume italiano del genere Citrus. In passato gli psoraleni contenuti nell’estratto di olio di bergamotto son stati usati negli acceleratori d’abbronzatura e nei filtri solari.Il bergamotto, classificato come Citrus Bergamia Risso, è un agrume italiano del genere Citrus.
Non se ne conosce l’esatta genesi: il suo colore giallo indicherebbe una derivazione per mutazione genetica a partire da specie agrumarie preesistenti, quali limone, arancia amara o limetta. Anche la sua collocazione sistematica ha generato molte controversie tra i botanici: alcuni lo classificano come specie a sé stante, mentre altri lo indicano come sottospecie dell’arancio amaro. Alcune leggende fanno derivare il bergamotto dalle isole Canarie, da cui sarebbe stato importato ad opera di Cristoforo Colombo, altre fonti propendono per Cina, Grecia o Spagna. Si narra la storia del moro di Spagna che ne vendette un ramo ai signori Valentino di Reggio (in Calabria) ed essi lo innestarono su un arancio amaro in un loro possedimento nella contrada “Santa Caterina”. È comunque probabile che la pianta sia autoctona della Calabria.

L’etimologia più verosimile è Begarmundi, cioè “pero del signore” in lingua turca, per la sua similarità con la forma della pera bergamotta. La prima piantagione intensiva di alberi di bergamotto (bergamotteto) fu opera nel 1750 del proprietario Nicola Parisi lungo la costa reggina.
Originariamente l’essenza veniva estratta dalla scorza per pressione manuale e fatta assorbire da spugne naturali, collocate in appositi recipienti. Nel 1844 si documenta la prima vera industrializzazione del processo di estrazione dell’olio essenziale dalla buccia, grazie a una macchina di invenzione del reggino Nicola Barillà, denominata macchina calabrese, che garantiva una resa elevata in tempi brevi ma anche un’essenza di ottima qualità, se paragonata a quella estratta a spugna.

Oggi il bergamotto è coltivato anche in Costa d’Avorio, Argentina, Brasile ma la qualità dell’essenza ottenuta non è comparabile con quella dei bergamotti calabri!  I prodotti del bergamotto sono: i frutti, l’olio essenziale, il succo e la polpa. Per ottenere un kg di essenza occorrono 200 kg di frutti. I frutti non sono gradevoli da mangiare senza prima essere lavorati: l’essenza, se assaggiata, ricorda un po’ la nafta.
La scorza di bergamotto, se opportunamente trattata, ad esempio messa in salamoia e poi unita al succo, può essere utilizzata per aromatizzare primi e secondi piatti, ma anche dolci come la celebre “Torta Nosside”. Altri prodotti dolciari ricavati dal bergamotto sono le caramelle e le scorzette candite. E’possibile ottenere delle spremute come si fa con gli altri agrumi, si può tagliare a spicchi per farne delle insalate o, come per il limone, metterlo nel tè (la buccia è aromatica come quella del limone). Il suo succo è molto amaro per la presenza di naringina e sembra essere attivo, grazie al contenuto in polifenoli, nell’abbassare il tasso di colesterolo.

Il suo utilizzo riguarda soprattutto gli oli essenziali derivati dalla buccia dei frutti nonché dai fiori, dalle foglie e dai giovani rametti. L’olio essenziale di Bergamotto di Reggio Calabria è esportato in tutto il mondo per le sue proprietà di donare una nota estremamente fresca alle composizioni di profumeria. È componente essenziale dell’acqua di colonia e delle acque di toilette, primi prodotti grazie al quale il bergamotto ha avuto un uso diffuso in tutto il mondo. L’aroma dell’olio di bergamotto è inoltre utilizzato per aromatizzare il tè nella variante denominata Earl Grey, o per ricavarne un profumato e raffinato sorbetto.

In passato gli psoraleni contenuti nell’estratto di olio di bergamotto son stati usati negli acceleratori d’abbronzatura e nei filtri solari. Tuttavia gli psoraleni penetrano nel DNA della pelle e possono portare a fitofotodermatosi, uno scurimento della pelle a causa di una reazione chimica che rende la pelle più sensibile alla luce UV. Queste sostanze sono note per essere foto-cancerogene dal 1959, ma sono state bandite dai filtri solari soltanto dopo il 1995, negli USA, dopo aver causato molti casi di melanomi maligni e conseguenti morti.

L’olio essenziale di bergamotto è particolarmente soggetto a contraffazioni essendo una essenza pregiata prodotta in quantità relativamente piccole. Generalmente la contraffazione consiste nel “tagliare” l’essenza, ovvero nell’aggiungere distillati di essenze di scarsa qualità e basso costo, ad esempio di arancia amara e di menta bergamotto, e/o miscele di terpeni naturali o sintetici. A livello mondiale ogni anno si commercializzano circa tremila tonnellate di essenza dichiarata di bergamotto, mentre l’essenza genuina di bergamotto prodotta annualmente ammonta a non più di cento tonnellate!

 

   

Dove si può acquistare il Citrus Bergamia Risso : Vivai Oscar Tintori via tiro a segno 55  51012 Castellare di Pescia ( pt ), tel: +39 0572 429191 , www.oscartintori.it

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Giulia Bartalozzi

Giulia Bartalozzi

Giornalista, dal 2009 è responsabile della comunicazione per l’Accademia dei Georgofili (la più antica accademia del mondo che si occupa di agricoltura, ambiente e alimentazione) e per la Società Toscana di Orticultura. Per queste due prestigiose istituzioni, gestisce i rapporti con la stampa, i notiziari on-line (www.georgofili.info, www.georgofili.world, www.societatoscanaorticultura.it), le newsletter e i social network. Autrice di libri per bambini con 5 titoli pubblicati da Giunti. Appassionata di natura, arte ed enogastronomia.
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