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Come fare il kefir di latte e di acqua in casa (prima parte)

Cosa trovi in questo articolo

Il kefir di latte è una bevanda probiotica antichissima a base di latte o zuccheri fermentati che ci aiuta a ristabilire la nostra flora intestinale e non solo. Che potrete autoprodurre anche in casa vostra

Il kefir di latte è una bevanda fermentata molto antica, facile da fare in casa una volta reperite le colonie di batteri specifiche per dare vita al processo. Vediamo in questa prima parte cos’è e come autoprodurre quello di latteIl kefir di latte è una coltura lattica a base di latte fermentato, la cui origine, antichissima, viene fatta risalire in Russia e in Caucaso.

 

 

KEFIR DI LATTE: UN ALIMENTO PROBIOTICO

Questa antica bevanda è un alimento probiotico ricavato da una fermentazione acido-alcolica, e veicola al nostro organismo una molteplicità di fermenti benefici costituiti da lattici, lieviti, acetici in associazione naturale stabile da millenni ed in grado di automantenersi in questi naturali equilibri se opportunamente governata.
La fermentazione avviene quindi grazie a colonie di batteri buoni, simili ai fermenti lattici dello yogurt, che vivono nel liquido, o latte o acqua e zucchero, e si riproducono: è un vero e proprio allevamento.

 

KEFIR DI LATTE: LA RICETTA

La ricetta classica lo vede a base di latte, ma è possibile autoprodurlo anche con acqua e zuccheri attivatori di fermentazione.
Il sapore del kefir di latte è simile allo yogurt, ma la consistenza leggermente diversa: è più liquido e ha un retrogusto appena frizzante e meno acido. Quello d’acqua è frizzante e può essere bevuto anche durante i pasti al posto dell’acqua stessa.
Nei negozi di alimentazione naturale si possono acquistare gli starter per autoprodurre il kefir: sono bustine monouso che non vi permetteranno di dare vita alla coltura vera e propria.
La strada migliore sarebbe quella di farsi regalare una colonia di granuli per il kefir da amici, ma se questo non fosse possibile, allora in internet ci sono alcune realtà dalle quali tentare l’acquisto. Esistono colonie di granuli per il kefir d’acqua e colonie di granuli per il kefir di latte: alcuni testi consigliano di tentare qualche fermentazione a vuoto per far passare le colonie da latte a colonie da acqua. Purtroppo però se i granuli non sono abbastanza forti, nel passaggio potrebbero morire.
Se riuscirete a trovare le colonie, allora potrete cimentarvi nella coltivazione dei granuli e nell’autoproduzione della bevanda.

 

KEFIR DI LATTE
Materiale occorrente e ingredienti
Uno o due cucchiai di granuli di kefir (i granuli devono essere almeno il 5% in peso del latte. Su  mezzo litro di latte vi occorreranno 25 gr di granuli);
2 barattoli o brocche dalla bocca larga di vetro con coperchio;
1 colino
1 cucchiaio
Latte: può essere pastorizzato, UHT, crudo, intero, parzialmente scremato o scremato, vaccino, di capra o asina. Qualsiasi tipo di latte può essere utilizzato, quello che cambierà è la consistenza e il sapore del kefir ottenuto.
Procedimento
1) Ponete i granuli di kefir in uno dei due contenitori e aggiungete il latte. Il contenitore non deve essere pieno fino all’orlo, non più dei ¾ del contenitore.
2) Coprite con il coperchio, ma non avvitatelo stretto. In alternativa al coperchio potrete utilizzare un foglio di stagnola tenuto stretto con un elastico.
3) Ponete a fermentare in un luogo non alla luce diretta del sole, a temperatura ambiente (fra i 18-19°C e i 30°C, la temperatura ottimale è 22°C), fin quando il latte non si sarà coagulato e avrà assume la consistenza di un budino: questo processo dovrebbe avvenire in circa 24 ore. Per avere un kefir dal sapore più deciso lasciate in fermentazione per 2 giorni.
4) Mescolate delicatamente il kefir coagulato finché non prenderà la consistenza di una crema, quindi filtrate con il colino sotto cui avrete posto l’altro barattolo, mescolando con cura, nel colino rimarranno le colonie di granuli.
5) Il kefir filtrato è pronto per essere consumato o conservato in frigorifero. Durante la conservazione in frigorifero la fermentazione continua, anche se molto lentamente: con il passare dei giorni aumenterà la quantità di acido citrico, per cui il suo gusto risulterà più acido.
6) Gestite i granuli ripartendo dal punto 1.

 

LEGGI LA SECONDA PARTE QUI

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Giulia Landini

Ciao sono Giulia Landini, sono una coach e ti aiuto a leggere la storia che il tuo ciclo mestruale ti sta raccontando. Seguo le donne in percorsi individuali, donne che vogliono conoscersi di più attraverso il ciclo mestruale e la luna e il modo in cui si presenta. Sono anche il direttore editoriale di questo portale ;-), mi dedico con gioia e curiosità al marketing sostenibile, che vedo come un aiuto per tutte quelle realtà che fanno bene al Pianeta, ma che si vergognano di dirlo al mondo intero!
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